L’identità di genere è un tema di crescente rilevanza e complessità nella vita dei giovani oggi. Le sfide legate all’esplorazione e alla definizione del proprio genere possono essere delicate, sensibili e a volte persino dolorose. Tra il 2009 e il 2017, si è visto un significativo aumento delle richieste di transizione di genere, passando da 96 a 2.016 richieste. Questo dato evidenzia un cambiamento nel modo in cui il genere viene percepito e vissuto. Inoltre si sottolinea l’importanza di un approccio educativo che non contrapponga un genere ben definito alle difficoltà che alcuni giovani possono incontrare. Queste difficoltà dovrebbero essere viste come parte di un normale processo di crescita, simile a qualsiasi altra sfida evolutiva che necessita di comprensione, supporto e accettazione da parte degli adulti responsabili.
Genere e identità: concetti inseparabili
L’identità di genere, che include concetti di mascolinità e femminilità, non è una mera caratteristica o una parte isolata dell’individuo, ma una componente fondamentale del sé. Questa dimensione è profondamente intrecciata con la nostra esistenza. Non siamo semplicemente individui che ‘hanno’ un genere, ma siamo il nostro genere in ogni aspetto del nostro essere. Le comunità, le culture e le società in cui viviamo giocano un ruolo cruciale nella formazione di questa identità, aggiungendo e modulando aspettative di comportamenti maschili e femminili che influenzano profondamente come le persone si vedono e sono viste dagli altri. La codificazione sociale e culturale del genere non solo plasma le interazioni quotidiane, ma stabilisce anche le basi per come l’identità di genere viene espressa e accettata nel contesto sociale più ampio.
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L’educazione come strumento di supporto
L’educazione gioca un ruolo vitale nell’aiutare i giovani a navigare e comprendere la propria identità di genere. Un approccio educativo che riconosce e valorizza la diversità dell’esperienza di genere può contribuire a costruire un ambiente inclusivo e supportivo. Gli educatori hanno la responsabilità di fornire spazi sicuri dove tutti gli studenti possono esplorare e esprimere se stessi senza paura di giudizio o discriminazione. Promuovere una comprensione approfondita e empatica delle questioni di genere aiuta a preparare i giovani ad affrontare il mondo con fiducia e autenticità, rafforzando il tessuto sociale attraverso il rispetto e l’accettazione delle differenze individuali.
Attraverso un dialogo continuo, supporto attento e risorse educative adeguate, è possibile guidare i giovani attraverso le complessità dell’identità di genere. Occorre inoltre fornire loro gli strumenti per sviluppare una comprensione di sé che sia sia rispettosa sia celebrativa della loro unicità individuale.
Origini biologiche e sviluppo psicosociale dell’identità di genere
Geneticamente, l’essere umano si definisce come maschio o femmina, con le prime fasi della gestazione che mostrano una neutralità sessuale per circa 40 giorni. Successivamente, il corredo cromosomico individuale guida lo sviluppo di un corrispondente profilo ormonale che, nella maggior parte dei casi, conferma e amplifica l’identità genetica originaria. Alla nascita, dunque, la nostra anatomia e fisiologia sono chiaramente identificabili come maschili o femminili. Nonostante ciò, esistono casi, sebbene rari, in cui l’equilibrio ormonale non rispecchia completamente l’assetto genetico iniziale, come nelle situazioni intersex. Questi casi evidenziano che, sebbene la componente biologica sia preponderante, vi sono eccezioni che sfidano una classificazione netta e binaria.
Influenza culturale, relazionale e sociale
Dalla nascita fino ai primi tre anni di vita, le esperienze affettive fondamentali giocano un ruolo cruciale nel confermare o meno l’identità di genere biologica. Durante questo periodo, i bambini sviluppano un senso di sé attraverso le interazioni con figure parentali significative, stabilendo un nucleo primario di identità di genere. Se l’ambiente relazionale rispetta e sostiene le necessità del bambino, è probabile che l’identità di genere si sviluppi in conformità con la binarietà biologica. Questo processo si radica e si espande attraverso la continua interazione con la comunità, che risponde in modo significativo ai bisogni relazionali del bambino, influenzando così anche la dimensione sociale dell’identità di genere.
Col passare del tempo, il contesto culturale e sociale in cui il bambino cresce inizia a esercitare una maggiore influenza, introducendo norme e aspettative di genere tramite i media, la cultura popolare e le interazioni sociali quotidiane. Questi fattori culturali possono rinforzare o modificare le percezioni di genere che sono state sviluppate nelle fasi iniziali della vita. Ad esempio, in alcune culture, indossare un kilt è considerato accettabile per gli uomini, mentre in altre, indossare gonne da uomo può essere visto con disapprovazione. Questo dimostra come il genere non sia solo una questione biologica ma anche una costruzione sociale e culturale che evolve e si adatta nel tempo.
In conclusione, sebbene la base biologica dell’identità di genere sia fondamentale, è attraverso un complesso intreccio di fattori psicologici, relazionali e culturali che l’identità di genere di una persona viene definitivamente formata. Questo processo non è statico ma dinamico, e può essere influenzato in varie fasi della vita da diversi fattori ambientali e personali. Pertanto, è essenziale che gli adulti, specialmente gli educatori e i genitori, forniscano un supporto consapevole e proattivo durante i primi anni di sviluppo e oltre, per garantire che ogni bambino possa crescere in un ambiente che rispetti e celebri la sua unicità, facilitando un sano sviluppo dell’identità di genere.
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