Innovazione nel mercato del Lavoro: quali lauree saranno essenziali nei prossimi anni?

Nel prossimo futuro, l’Italia si troverà a fronteggiare una marcata richiesta di lavoratori qualificati, con oltre 1,2 milioni di posti di lavoro che richiederanno una laurea. La domanda sarà particolarmente alta per i laureati nelle discipline tecnico-scientifiche. Tuttavia, anche gli altri ambiti di studi universitari rivestiranno un ruolo significativo nel soddisfare le esigenze del mercato del lavoro italiano.

Nei prossimi cinque anni, l’Italia si prepara ad accogliere circa 3,5 milioni di nuovi lavoratori, necessari sia per sostituire chi lascerà il mercato del lavoro sia per integrare nuove figure professionali. Secondo le previsioni del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere, riportate nel recente report “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine”, oltre 1,2 milioni di questi lavoratori dovranno essere in possesso di una formazione terziaria, che include lauree e titoli di Alta Formazione. Questo rappresenta il 38% del totale del fabbisogno occupazionale previsto per il periodo. È interessante notare come, nel settore pubblico, la percentuale di posti di lavoro che richiederanno una qualifica terziaria dovrebbe arrivare al 79%, un netto contrasto rispetto al 27% previsto nel settore privato.

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Crescente domanda di laureati STEM nel mercato del lavoro italiano

Non tutte le lauree godranno dello stesso valore sul mercato del lavoro nei prossimi anni. Un recente report del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere evidenzia un particolare incremento nella richiesta di laureati nelle materie STEM, ossia quelle tecnico-scientifiche come ingegneria e matematica. Per il periodo 2024-2028, si stima che saranno necessari tra i 72mila e gli 82mila laureati STEM all’anno, con una potenziale carenza di 8mila a 17mila giovani annualmente.

Tra i vari percorsi di studio STEM, quelli ingegneristici sono i più richiesti, in particolare nelle specializzazioni industriale ed elettronica, con una previsione di 36-41mila posti disponibili ogni anno. Seguono le specializzazioni in ingegneria civile e architettura, così come i percorsi puramente scientifici, tra cui matematica, fisica e informatica, indicando un chiaro bisogno di competenze avanzate in queste aree nel prossimo quinquennio.

Domanda elevata anche per laureati in economia, educazione e medicina

Oltre alle discipline tecnico-scientifiche, altri percorsi di studi universitari mostrano una significativa richiesta sul mercato del lavoro. Le discipline economico-statistiche prevedono un fabbisogno annuale tra i 44mila e i 50mila laureati, mentre i settori dell’insegnamento e della formazione necessiteranno di circa 42-45mila unità. Il campo medico-sanitario richiederà circa 38mila laureati all’anno.

Le previsioni del recente report del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere indicano una futura offerta di laureati insufficiente a soddisfare le esigenze del sistema economico nazionale. La carenza sarà particolarmente pronunciata nelle materie scientifiche, con una possibile mancanza annuale di 8mila a 17mila giovani, soprattutto nelle aree di ingegneria e scienze matematiche, fisiche e informatiche. Anche per gli indirizzi di insegnamento e formazione, economico-statistico e medico-sanitario si prevede una carenza di laureati.

Inoltre, per quanto riguarda le qualifiche richieste per il fabbisogno occupazionale previsto, il 4% dei profili lavorativi richiederà un diploma liceale, mentre il 46% necessiterà di una formazione secondaria superiore tecnico-professionale, che include sia i percorsi quinquennali sia quelli di Istruzione e Formazione Tecnica Professionale.

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