Domande di iscrizione per le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado a.s 2023/2024

Quando e come va presentata la domanda di iscrizione?

Per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado (ovvero elementari, medie e superiori) la domanda per l’Anno Scolastico 2023/24 va presentata, esclusivamente online, dalle ore 8:00 del 9 gennaio alle ore 20:00 del 30 gennaio 2023 (nota n.33071 del 30 novembre 2022). In particolare questo iter è previsto per i genitori che devono iscrivere i figli alle classi prime della scuola primaria, della scuola secondaria di primo e secondo grado ed ai percorsi di istruzione e formazione professionale degli istituti professionali. Alcuni centri di formazioni accreditati dalle Regioni e alcune scuole paritarie possono decidere facoltativamente di utilizzare anche loro la modalità online per l’iscrizione alla propria offerta formativa.

In quali casi è prevista la modalità cartacea per la presentazione della domanda?

La presentazione cartacea della domanda di iscrizione per l’a.s. 2023/2024 è prevista per le sezioni della scuola dell’infanzia, come abbiamo approfondito in un altro articolo.

Per approfondire: Come fare l’iscrizione alla scuola dell’infanzia statale

Anche le scuole della Valle d’Aosta e delle Province autonome di Trento e Bolzano hanno optato per questa opzione. È inoltre prevista la presentazione cartacea della domanda per le classi terze: dei licei artistici , degli istituti tecnici e dei percorsi di formazione dell’istruzione tecnica (Trasporti e Logistica, percorso sperimentale Conduzione del mezzo navale / Conduzione di apparati e impianti elettronici di bordo). Infine viene presentata la domanda di iscrizione cartacea: nel corso di specializzazione per “Enotecnico”, nei percorsi di istruzione per gli adulti e agli studenti in fase di preadozione.

Obbligo scolastico

La sopracitata norma del 30 novembre 2022 ricorda che l’obbligo di istruzione riguarda gli studenti nella fascia di età tra i 6 ed i 16 anni e si assolve dopo l’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione, seguendo uno tra i percorsi disponibili, ovvero: la frequenza del primo bienno di un percorso offerto dalle scuole secondarie di secondo grado, siano esse statali o paritarie, Licei, Istituti Tecnici o Professionali, oppure, a partire dal quindicesimo anno di età, la sottoscrizione di un contratto di apprendistato ed, da ultima, la scelta di usufruire dell’istruzione parentale.

Il compito dei dirigenti scolastici

I dirigenti scolastici delle scuole primarie e secondarie di primo grado devono innanzi tutto accertarsi che tutti gli studenti che hanno frequentato le classi terminali, abbiano presentato domanda di iscrizione al percorso di istruzione successivo; in caso contrario i dirigenti contatteranno i genitori o i tutori dell’alunno al fine di verificare se abbiano presentato domanda di iscrizione presso una scuola paritaria, presso centri di formazione professionale regionali o se invece intendano provvedere all’assolvimento dell’obbligo attraverso l’istruzione parentale.

Alla fine dovranno verificare ed inserire anagrafe nazionale degli studenti le informazioni ottenute.

Come presentare la domanda di istruzione parentale?

Per l’a.s. 2023/24, la comunicazione di avvalersi dell’istruzione parentale va inviata al dirigente scolastico della scuola del territorio di residenza, entro il 30 gennaio 2023.

Se la scelta viene compiuta dopo l’iscrizione, quindi nel corso dell’anno scolastico, non si devono rispettare tempistiche per la dovuta comunicazione al dirigente scolastico.

Gli studenti devono inoltre sostenere esame annuale di idoneità entro il 30 giugno, ai fini del passaggio alla classe successiva La domanda di iscrizione all’esame andrà presentata entro il 30 aprile dell’a.s. di riferimento.

Cosa si intende per istruzione parentale?

L’Istruzione parentale ( anche nota come homeschooling o home education) è un’alternativa alla frequenza delle istituzioni scolastiche; in questo caso, infatti, è la famiglia a provvedere direttamente all’istruzione dei figli. Tra i riscontri favorevoli di questa scelta c’è sicuramente la possibilità di provvedere in maniera più soddisfacente a quelli che possono essere gli obbiettivi specifici di apprendimento dell’alunno, permettendogli di rispondere ai vari stimoli con i suoi tempi. Lo studente avrà la possibilità di soffermarsi sugli argomenti che più lo stimolano e farsi spiegare meglio quelli in cui presenta delle difficoltà.

Tra i genitori che si avvalgono dell’homeschooling vi sono quelle costrette per esigenze lavorative, basta pensare ai casi in cui la famiglia è obbligata a spostarsi spesso per motivi di lavoro, oppure genitori che hanno il figlio o la figlia impegnato in uno sport a livello agonistico, o già avviato professionalmente a qualsiasi tipo di lavoro.

Il sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito dedica un’intera pagina all’argomento, fornendo anche tutti i riferimenti normativi relativi all’istruzione parentale. In particolare secondo il D.Lgs n.76 del 25 aprile 2005 le famiglie che intendono avvalersi dell’istruzione parentale devono dimostrare di avere la capacità tecnica o economica. La scuola non ha potere di autorizzazione in senso stretto del termine, ma deve semplicemente accertare la sussistenza sei requisiti tecnici ed economici.

Il D.Lgs n.62 del 13 aprile 2017 stabilisce all’articolo 23 che:

“In caso di istruzione parentale, i genitori dell’alunna o dell’alunno, della studentessa o dello studente, ovvero coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, sono tenuti a presentare annualmente la comunicazione preventiva al dirigente scolastico del territorio di residenza. Tali alunni o studenti sostengono annualmente l’esame di idoneità per il passaggio alla classe successiva in qualità’ di candidati esterni presso una scuola statale o paritaria, fino all’assolvimento dell’obbligo di istruzione.”

La dichiarazione rilasciata dai genitori, va rinnovata anno per anno e dovrà contenere la asserzione della capacità economica o tecnica per provvedere a questo tipo di insegnamento. La scuola, come detto in precedenza, è tenuta a vigilare sull’adempimento dell’obbligo scolastico, insieme al Sindaco del comune di residenza dell’alunno.

di Mariani Jessica

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