La digitalizzazione rappresenta una vera e propria emergenza per il sistema scolastico italiano, e forse questa consapevolezza è maturata solo con il susseguirsi di eventi inaspettati. Tuttavia, adesso è giunto il momento di agire in modo deciso e prioritario: la formazione degli insegnanti deve diventare il pilastro fondamentale nell’innovazione dell’intero sistema scolastico e, in un’ottica più ampia, del Paese stesso.
Negli anni passati, la formazione degli insegnanti in merito alle competenze digitali non ha mai ricevuto l’attenzione e l’importanza che avrebbe dovuto avere. Nonostante gli investimenti dedicati alla causa, come ad esempio i progetti sulle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC), il Piano Diffusione LIM, le classi e le scuole 2.0 e il Programma Operativo Nazionale (PON), non si sono ottenuti risultati appaganti. Questi sforzi potrebbero essere stati limitati dalla mancanza di diffusione capillare, da carenze infrastrutturali o da una mancanza di sistematicità a livello nazionale.
Tuttavia, i veri ostacoli affrontati riguardano aspetti culturali e denunciano un ritardo che coinvolge non solo il corpo insegnante, ma l’intero sistema-Paese. La recente emergenza sanitaria ha reso evidenti tali ritardi, portando alla luce una mancanza di innovazione colpevolmente trascurata negli anni precedenti. Gli insegnanti sono stati protagonisti in questa fase cruciale, affrontando una sfida senza precedenti, ma anche dimostrando grande impegno, adattabilità e spirito di autoapprendimento.
Tuttavia, è necessario guardare al futuro e pianificare un percorso che possa preparare gli insegnanti a integrare in modo proficuo le tecnologie digitali nell’insegnamento e nell’apprendimento. Non dobbiamo accontentarci di semplici competenze tecniche, ma dobbiamo puntare a una formazione che permetta di sfruttare il potenziale innovativo del digitale anche dal punto di vista metodologico. Il digitale deve diventare uno strumento in grado di rivoluzionare il mondo della conoscenza e dell’istruzione, non solo un mero ausilio per trasferire pratiche tradizionali nella dimensione digitale.
Per affrontare queste sfide, è essenziale garantire una formazione seria, completa e orientata al digitale per gli insegnanti. Questa formazione non deve concentrarsi solo sugli aspetti tecnici, ma deve offrire un supporto metodologico nell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione in classe. Le community online di insegnanti, come “Insegnanti 2.0”, “Docenti Virtuali”, “La classe capovolta”, “Insegnanti” e le risorse come l’e-magazine “Bricks” dimostrano che c’è una forte volontà di condivisione e autoformazione tra gli insegnanti, ma è necessario avere un approccio sistemico e coerente.
Ministero, enti locali, Indire, editori e associazioni di categoria dovrebbero unire le forze per promuovere una visione univoca e coordinata dell’innovazione nella didattica. Questo deve includere il potenziamento, la gestione e il governo di tutte le risorse digitali disponibili, come applicazioni per la creazione di mappe mentali, linee del tempo, documenti collaborativi, strumenti per la produzione di test e verifiche, e piattaforme di e-learning, solo per citarne alcuni.
La formazione degli insegnanti deve essere una sfida per l’intero sistema educativo, una grande opportunità di cambiamento che ci permetta di sfruttare appieno il potenziale del digitale nella scuola italiana.
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