L’Istituto Nazionale di Statistica ha recentemente condotto uno studio per rilevare il livello di inclusione scolastica degli studenti che presentano forme di disabilità, focalizzandosi sull’anno scolastico 2021-2022. Si è registrata infatti una crescita del numero di questi allievi all’interno del sistema scolastico nazionale del 5% rispetto al passato A.S.
Per l’A.S. 2021-2022 gli alunni con disabilità che frequentano il sistema di istruzione scolastica sono 316 mila.
Didattica a distanza e accessibilità
Per quanto riguarda la didattica a distanza (l’ormai nota DAD), l’Istat ha stimato che il 76% delle strutture scolastiche è in grado di fornire delle postazioni digitali adatte per studenti con disabilità. Mentre le scuole accessibili ad allievi con disabilità motoria sono solamente il 33%.
I casi sono molti: monoplegia quando la lesione interessa un solo arto, emiplegia quando è colpita la metà del corpo, diplegia o malattia di Little quando sono interessati due arti e tetraplegia quando l’infermità riguarda tutti e quattro gli arti.
Scendono al 1,5% le strutture scolastiche nazionali in grado di garantire l’inclusione ad alunni ciechi ed ipovedenti.
Nel D.L. 111/2021 viene legiferato che:
L’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado sono svolte in presenza. Le attività didattiche e curricolari delle università sono svolte prioritariamente in presenza.
Nell’ultimo caso si può comunque ricorrere alle lezioni “a distanza” in condizioni straordinarie, ma dovendo garantire l’attività in presenza agli studenti che presentano forme di disabilità. Questo perché la DAD ha rappresentato un ostacolo per tutti gli studenti in generale, ma in particolare con la tipologia presa in causa in quest’analisi dell’Istat.
Cosa ha significato la DAD per gli alunni con disabilità
Nei periodi in cui le scuole ricorrevano alla didattica a distanza, più di 86 mila studenti diversamente abili hanno potuto comunque seguire le lezioni in presenza: in compagnia del solo insegnante di sostegno, non potendo nella maggioranza dei casi interagire attivamente con i compagni; 76 mila invece hanno preso parte online come i compagni di classe.
Dalla DAD resta comunque esclusa una percentuale dell’1,7% di questi studenti, ciò è dovuto in particolare alla diversa gravità della patologia, a cui si aggiungono disagi socio-economici, le difficoltà organizzative della famiglia ed anche la mancanza di adeguati supporti digitali.
Questo tipo di tecnologia è presente maggiormente negli istituti scolastici del Nord, il primato lo detiene infatti la Provincia Autonoma di Trento (88%).
Tuttavia più di una scuola su 5 non ha sufficienti postazioni informatiche adatte a studenti con disabilità e questo dato aumenta nelle scuole del sud Italia (una scuola su tre).
Per quanto riguarda i gradi di istruzione, la carenza di tecnologie adeguate si registra in misura maggiore nella scuola primaria.
Un fattore importante per gli alunni disabili è che queste tecnologie informatiche siano usufruibili e a loro disposizione direttamente in aula (condizione presente nel 47% dei casi studiati dalla ricerca Istat). La maggior parte degli istituti scolastici ha la disponibilità delle suddette tecnologie, ma in ambienti esterni alla classe.
Le barriere architettoniche
Un ulteriore problema delicato quando si parla delle difficoltà che incontrano questi studenti, soprattutto quelli con disabilità motorie, sono le barriere architettoniche. I dati Istat in questo caso non sono dei più incoraggianti in quanto risulta accessibile solamente una scuola su tre, con una differenza tra nord e sud Italia (il primato lo ha la Valle d’Aosta con il 58,4 % di scuole a norma). L’ostacolo più diffuso è la mancanza di un adeguato ascensore, di un servo-scala o di bagni a norma.
Altra problematica simile sono le barriere per alunni affetti da cecità, ipovisione, sordità o ipoacusia, in molte scuole non sono, infatti presenti segnalazioni visive adeguate ( 84%) o mappe a rilievo e percorsi tattili (98,5%), questa situazione presenta poche differenze a seconda dell’area geografica, caratterizzandosi come problema nazionale.
L’assistente all’autonomia e l’insegnante di sostegno per gli alunni con disabilità
Una figura osservata da questa indagine è quella dell’assistente all’autonomia e alla comunicazione, che ha il compito di facilitare l’interazione dello studente disabili con le persone intorno a lui ed è un ponte tra la scuola e la famiglia.
Per approfondire: Corso Miur online: l’affiancamento al sostegno nella classe con alunni disabili
All’interno del sistema scolastico italiano lavorano più di 65mila di queste figure. Tuttavia solamente il 4,6 % di loro conosce la lingua dei segni e questo crea non poche difficoltà quando la disabilità dello studente riguarda proprio l’udito. La presenza stessa di questi assistenti varia a seconda della posizione geografica della scuola, vi è una carenza al sud rispetto che al nord.
Per conoscere la Lingua dei Segni: Corso gratuito online: La lingua dei segni italiana – LIS
Per quanto riguarda invece gli insegnanti di sostegno si è registrato un aumento dell’8% rispetto all’anno scolastico precedente nelle sole scuole statali, ma sono ancora tanti gli insegnanti che svolgono questa mansione senza avere la dovuta formazione, venendo selezionati dalle liste curricolari: un fenomeno più diffuso al nord che al sud.
Fondamentale per l’inclusione scolastica è la conoscenza dei nuovi strumenti tecnologici a supporto della didattica, in questo senso sono importanti i corsi di aggiornamento per insegnanti di sostegno e non. Purtroppo questo non viene sempre fatto, basti pensare che una scuola su 10 nessun insegnante ha seguito un corso su tecnologie specifiche per aiutare gli studenti con disabilità.
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Studenti con BES e studenti con DSA
La frequenza di alunni con BES, ovvero “Bisogni Educativi Speciali“, in cui rientrano alunni con disabilità, ma anche con DSA (“Disturbi Specifici dell’Apprendimento”) e studenti con problematiche relative loro ambiente linguistico, culturale o socio-economico, sono in aumento del 23% rispetto all’A.S. 2017/2018, soprattutto all’interno dei Licei.
Per approfondire:
Seminario gratuito online: Cosa sono i B.E.S – Bisogni Educativi Speciali
Seminario gratuito online: Come lavorare nei D.S.A. – Disturbi Specifici dell’Apprendimento