I provvedimenti disciplinari nei confronti delle “mastre bulle” in un comune lombardo e la sospensione dal Pubblico Ufficio dell’insegnamento per 4 mesi nei confronti di una insegnante della scuola dell’infanzia San Lazzaro di Isernia, sono due dei casi di maltrattamento da parte delle maestre nei confronti dei loro alunni avvenuti di recente e in breve tempo.
Isernia: i primi segnali di allarme e le indagini.
Queste situazioni hanno suscitato una stato di allarme e di preoccupazioni da parte di diverse autorità. Di recente, dato il caso di Isernia, è emersa la voce e l’appello del Procuratore Carlo Fucci di Isernia che, sulla base di quanto accaduto nel Settembre di questo nuovo anno scolastico, ha espresso il suo stato di allerta.
Le indagini hanno avuto inizio in seguito alla richiesta di aiuto da parte delle autorità di una madre. La signora ha dichiarato la sua preoccupazione nei confronti del proprio figlio che, da diversi mesi, presentava un comportamento alquanto strano: pianto continuo, difficoltà del sonno e rifiuto della scuola.
Le autorità hanno ritenuto opportuno approfondire la situazione e, mediante videocamere nascoste in classe, hanno purtroppo confermato l’ipotesi di maltrattamento da parte della maestra. Le registrazioni hanno tracciato molteplici situazioni significative in cui il bambino veniva intimidito, insultato e minacciato anche in presenza dei suoi compagni.
Isernia: l’intervento del Procuratore di Isernia, Carlo Fucci.
Il procuratore Carlo Fucci, durante una conferenza stampa, ha sottolineato la sua preoccupazione in merito a quanto sta accedendo negli ultimi tempi e, rivolgendosi al sistema di reclutamento degli insegnanti, ha richiesto una selezione più attenta dei docenti. Continua affermando che, quest’ultimi, svolgendo diverse attività e venendo continuamente a contatto con un ingente numero di bambini in un contesto classe sempre più multietnico, possono incorrere in uno stato emotivo e mentale non in linea con i principi etici e morali e che può avere ripercussioni a livello fisico, emotivo e comportamentale (stress lavoro-correlato).
Questo stato di stress lavoro-correlato, di conseguenza, fa si che le insegnanti perdino il ruolo di “buon esempio” e di punto di riferimento per i bambini, mentre, in termini scolastici, facciano difficoltà ad effettuare le varie attività didattiche.
Il procuratore Carlo Fucci, nel concludere il suo intervento, afferma che, per evitare episodi di maltrattamento e simili, sarebbe opportuno pensare a periodi di riposo per gli insegnanti.
Infine, rivolgendosi ai genitori, li ha invitati ad osservare e registrare le variazioni nei comportamenti e negli stati emotivi dei loro figli per poi riferirlo alle autorità competenti affinché si possa far fronte ad una eventuale situazione in tempi rapidi.
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