La Guerra in Ucraina prosegue inesorabile e la crisi del gas sta costringendo tutta Europa a fare i conti con il caro energia. In particolare in Italia, a seguito del “Decreto Bollette” che stabilisce i consumi energetici negli uffici pubblici e nelle scuole, è stabilito il tetto dei 19 gradi centigradi per l’invernata del 2022/2023.
Un problema per molti comuni interni, specialmente quelli di montagna che nei mesi più freddi raggiungono anche temperature sotto lo zero. Perciò in attesa che il nuovo Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara risponda alle già numerose problematiche del mondo della Scuola, osserviamo come alcune regioni stiano già mettendo in campo le più diverse alternative di risparmio.
Strategie contro il caro energia
Iniziativa originale è quella del Comune di Sant’Arsenio, in provincia di Salerno. Il Sindaco Donato Pica conosce le sue zone, ai margini del Parco Nazionale del Cilento, dove gli inverni sono particolarmente freddi. Ha deciso che combatterà il caro energia acquistando centinaia di maglioni di pile, cappelli e scaldacollo per gli studenti delle sue scuole materne, primarie ed ex medie.
Altrettanto sostenibile è la scelta del comune di Ventimiglia, in provincia di Imperia. Il Sindaco ha stanziato un milione di euro per l’installazione di pannelli solari nelle scuole. Sempre in Liguria ma nel municipio di Alassio, in provincia di Savona, il Sindaco ha pensato di alternare la presenza con la didattica a distanza, per uno o due giorni la settimana.
Il Friuli Venezia Giulia sta scegliendo fra la settimana corta, con i rientri pomeridiani o lo spostamento di classi in un unico plesso, qualora ce ne fosse la possibilità. Mentre i collegi docenti avverranno solo online.
Altri comuni, in sinergia con l’Ufficio Scolastico Regionale, ipotizzano un referente per ogni scuola preposto al risparmio energetico.
Il progetto delle Scuole Faes di Milano, invece, ha abbattuto in un solo mese già il 30% dei consumi. Grazie anche alla collaborazione anche del personale docente:
- Ascensore solo per i disabili e quando strettamente necessario;
- Evitare la stampa di documenti superflui;
- Tenere chiuse le porte per non disperdere calore;
- Spegnere la Lavagna Multimediale quando non utilizzata;
- Utilizzo di computer portatili con batteria e non attaccati alle prese;
- Accendere le luci solo quando necessario ed altre piccole accortezze suggerite dal piano nazionale.
Le proteste sono già accese
Purtroppo il caro energia comincerà a farsi sentire dal mese di novembre e gli enti locali sono già in allarme a causa delle casse ormai “vuote”. Nel frattempo le polemiche sono già iniziate anche a causa degli strascichi del Covid-19.
Mario Rusconi, presidente dell‘Associazione Nazionale Presidi di Roma, è intervenuto affermando che ai ragazzi bisogna insegnare “la sopportazione, la resistenza nei periodi difficili per superare gli ostacoli”.
Sono molti però i genitori che hanno risposto, sottolineando le difficoltà già trascorse con i due anni di pandemia: lezioni con finestre aperte e mascherine. Senza contare le problematiche della DAD, sia per studenti che per insegnanti.
Controcorrente il Presidente di Nomisma Energia
In questi giorni Davide Tabarelli della Nomisma, ha affermato che il prezzo del gas è sceso sotto i 100 euro a megawattora. Una diminuzione del 15% rispetto ai dati della scorsa settimana. Perciò invece di un aumento, nei prossimi mesi è possibile prevedere una riduzione delle bollette.
Questo naturalmente non risolverà a lungo termine il problema del caro energia. Tabarelli, infatti, parla della necessità di stringere accordi più vantaggiosi con l’Olanda e la Novergia, oltre che riconsiderare la Libia.