L’inizio dell’anno scolastico, segnando la fine ufficiale dell’emergenza Covid-19, non ha del tutto dissipato l’ombra dell’impoverimento educativo causato dalla pandemia, soprattutto tra gli studenti a svantaggio socioeconomico. L’esperienza ha rimesso in primo piano l’importanza degli investimenti nell’istruzione, ma l’Italia, con una percentuale di PIL destinata all’istruzione al di sotto della media europea, deve affrontare una sfida cruciale. A complicare il quadro, la carenza di servizi fondamentali come asili nido, mense e tempo pieno.
Il PIL, acronimo di Prodotto Interno Lordo, è un indicatore economico che misura il valore totale di tutti i beni e servizi prodotti all’interno dei confini di un Paese in un determinato periodo di tempo, di solito un anno. Rappresenta quindi la somma del valore monetario di tutte le attività economiche svolte nel Paese, comprese quelle dell’industria, dell’agricoltura, dei servizi, ecc. Il PIL è utilizzato come misura per valutare e comparare il livello di attività economica tra diversi Paesi o in un singolo Paese nel corso del tempo. È uno degli indicatori fondamentali per analizzare la salute e la crescita di un’economia.
Gli studenti stranieri nel sistema scolastico italiano
Le statistiche evidenziano un aumento significativo degli studenti stranieri nel sistema scolastico italiano. Attualmente, oltre 800 mila bambini e adolescenti di nazionalità non italiana sono inseriti nel contesto educativo nazionale. Si tratta di un incremento del 10,8% dal 2017/18 al 2021/22, passando da 531.467 a 588.986 alunni, con un incremento di oltre 57 mila minori. Questa presenza è distribuita in modo differenziato: nella scuola dell’infanzia, circa l’83% degli alunni con background migratorio è nato in Italia; nella scuola primaria, quasi il 74%; nella scuola secondaria di I grado, il 67%; e nella scuola secondaria di II grado, il 48,3%.
Tuttavia, non tutti hanno accesso alle stesse opportunità di sviluppo dei loro coetanei italiani. Dall’infanzia, si scontrano con barriere che vanno dall’accesso ai servizi, all’accertamento della carriera scolastica, fino al riconoscimento dei titoli conseguiti in un altro Paese e alla partecipazione attiva alle attività sia in ambito scolastico che extrascolastico.
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La necessità di politiche inclusive
Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children, sottolinea l’importanza di politiche che promuovano l’inclusione di tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro provenienza. Questo è cruciale per sbloccare i talenti di ciascun individuo e contribuire al progresso del Paese in una società sempre più multiculturale.
La richiesta di riforme legislative
È urgente una riforma legislativa che conferisca piena cittadinanza ai bambini e alle bambine nati o arrivati in Italia da piccoli. Questo passo è fondamentale per consolidare il loro senso di appartenenza alla comunità e per alimentare le loro ambizioni future.
La petizione di Save the Children
Nel contesto legislativo, la promessa di una riforma della cittadinanza è stata vanificata, lasciando i diritti dei minori con background migratorio in sospeso. È imperativo che il Parlamento reagisca affinché una riforma moderna, in linea con le esigenze delle nuove generazioni, venga finalmente discussa e approvata.
In aggiunta, è di vitale importanza sostenere l’inclusione scolastica dei giovani provenienti da famiglie migranti. Save the Children chiede perciò al Governo di potenziare l’offerta educativa nei territori in cui si registra una maggiore presenza di minori con background migratorio. Ciò dovrebbe avvenire attraverso la creazione di percorsi formativi adeguati per il personale scolastico e l’istituzione di servizi di mediazione culturale. Questo consentirebbe di superare gli ostacoli che troppo spesso bloccano il normale svolgimento del percorso scolastico, permettendo a ciascuno studente, indipendentemente dall’origine, di esprimere appieno le proprie potenzialità.
Ogni bambino e bambina in Italia dovrebbe avere la possibilità di sviluppare i propri talenti e costruire liberamente il proprio futuro. È un appello urgente a garantire i diritti e le opportunità che ogni giovane merita, indipendentemente dalla sua storia migratoria.
(Nel dettaglio: https://www.savethechildren.it/petizionecittadinanzaitalianabambini)
Strategie per una corretta inclusione scolastica degli studenti stranieri
L’inclusione degli alunni stranieri all’interno del sistema scolastico italiano è una sfida cruciale che richiede strategie ben ponderate. Questi studenti portano con sé una ricchezza di diversità e culture che può arricchire l’ambiente educativo, ma affrontano anche ostacoli che vanno dall’accesso ai servizi all’integrazione sociale.
Tra le strategie chiave per promuovere una corretta inclusione si può includere un adeguato servizio di accoglienza ed orientamento, in quanto fornire un adeguato supporto emotivo e pratico può facilitare l’adattamento. Offrire corsi intensivi di lingua italiana è fondamentale per consentire agli studenti di comunicare in modo efficace con i loro insegnanti e compagni di classe. Abbinare gli studenti stranieri con compagni di classe che parlano la stessa lingua o che hanno già esperienze di integrazione può aiutare a superare le barriere linguistiche e culturali.
Adattare il curriculum in base alle esigenze e alle capacità degli studenti stranieri può favorire un apprendimento efficace. Fornire ai docenti e al personale scolastico la formazione necessaria per comprendere le specifiche sfide e opportunità che gli studenti stranieri affrontano. Collaborare attivamente con le famiglie degli studenti stranieri può contribuire a creare un ambiente di supporto a casa e a scuola. Promuovere attività che celebrano e condividono le diverse culture presenti nella scuola può favorire un senso di appartenenza e di comunità.
Importante è anche rendere regolarmente conto del progresso degli studenti stranieri e apportare eventuali aggiustamenti alle strategie di inclusione.
Pensando all’ambiente si può renderlo accogliente decorando gli spazi scolastici con materiali multilingue, immagini diverse e risorse culturali può contribuire a creare un ambiente inclusivo.
Infine bisognerebbe organizzare attività che incoraggino gli studenti a condividere le proprie storie e esperienze può favorire la comprensione reciproca.
Adottare queste strategie richiede impegno e collaborazione da parte di insegnanti, personale scolastico, famiglie e comunità. L’inclusione degli studenti stranieri non solo beneficia loro, ma arricchisce l’intero ambiente educativo, preparando i giovani a essere cittadini globali consapevoli e empatici.
Gli approcci suggeriti sono raccomandati da esperti nel campo dell’educazione inclusiva e dell’integrazione degli studenti stranieri. Organizzazioni come UNESCO, Save the Children, UNICEF e diverse istituzioni educative e accademiche hanno sostenuto e promosso tali strategie.
Inoltre, anche governi, ministeri dell’istruzione e organizzazioni non governative (ONG) a livello nazionale e internazionale promuovono politiche e linee guida che favoriscono l’inclusione degli studenti stranieri nelle scuole. Questi approcci sono basati su ricerche e studi che dimostrano l’efficacia di tali strategie nel migliorare l’esperienza educativa e il successo degli studenti stranieri.
È importante sottolineare che l’inclusione degli studenti stranieri è un obiettivo condiviso da molti stakeholder, compresi docenti, dirigenti scolastici, operatori sociali, e altri professionisti dell’istruzione e dell’assistenza sociale. Collaborare e implementare queste strategie può contribuire a creare ambienti scolastici più inclusivi e favorire il successo di tutti gli studenti.
L’incremento notevole degli studenti stranieri nelle scuole italiane è una realtà che richiede un’attenzione immediata. Le statistiche dimostrano chiaramente questa tendenza in crescita, sottolineando l’importanza di investire in modo sostanziale nell’istruzione e nei servizi connessi. Solo così il Paese potrà capitalizzare appieno il potenziale di una società multiculturale e favorire il proprio sviluppo.